Direzione artistica prof.ssa Maristella Cescutti

Musica Nascosta di Rocco Burtone

Rocco_Burtone

 

Sono quadri dedicati all’introspezione, ma anche al racconto, ovvero, disegni in cui comincia una storia che devi guardare chiedendoti dove sei, perché sei lì e soprattutto: chi te l’ha fatto fare. Tema centrale, quindi e come sempre l’ironia, anche se a volte si scontra con immagini drammatiche (il volto che grida eruttando croci e svastiche). Si parte dal bianco-nero per esplodere qualche volta nei colori, mai protagonisti però, sempre in disparte o addirittura, con la tecnica della mimesi, colori nascosti e ambigui, colori che si intrecciano col nero china e quindi oscuri ma, attraverso diverse angolazioni, brillanti e controversi. Ed ancora, tra mille labirinti, ecco i cuori che spuntano, solitari, a creare armonia o perlomeno allegria. Burtone usava questa tecnica da ragazzo, quindi l’aveva abbandonata per dedicarsi alle incisioni e disegni su cuoio, adesso la riprende con risultati certo più complessi e riflessivi. D’obbligo è il parallelo con la sua musica, in cui esce spesso dal ruolo di compositore di canzoni per addentrarsi nel progressive.

Daniele Zuliani

www.roccoburtone.it         roccoburtone@alice.it

Fino alla fine dei 70 ha suonato dappertutto, dalla Sardegna alla Sicilia, da Roma a Spilimbergo, nelle fabbriche, nei teatri, alle Feste dell’Unità, per i circoli anarchici, per gli emigranti in Olanda e in Germania.

Nel 79/80 va negli Stati Uniti per ragioni economiche e lo troviamo dapprima su una nave da crociera nel tragitto New York-Bermude, poi stanco di quella vita, si trasferisce a Los Angeles dove canta le sue canzoni nei locali e nei teatri.
Tutto ciò fino all’ottanta.
Oggi può proporsi anche in duo con uno dei più grandi tastieristi italiani: Arno Barzan. Il repertorio, oltre alle sue canzoni, è composto da brani riarrangiati di Fred Buscaglione, Jacques Brell, Gilbert Becaud, Herbie Hancock, Beatles, Animals ecc…
Presenta inoltre uno spettacolo di teatro-canzone intitolato “Storie di Cantautori”, in cui narra e interpreta la canzone d’autore soprattutto italiana e francese (Tenco, Ciampi, De Andrè, Brassens, Dylan ecc…), con un curioso e divertente intermezzo che coinvolge il pubblico a cimentarsi nella composizione di un brano musicale.

 

Rassegna stampa

Istrionico, ironico, beffardo, pungente, sarcastico ma anche elegante, affabile, tenero, garbato e soprattutto un cantautore che sa (nel significato di conoscere) di musica. Difficile stabilire se siano più incisivi i suoi testi poetici o le musiche che si allontanano decisamente dagli schemi cantautorali attraversando mondi fatti di sinfonie o ritmi balcanici o ancora jazz…in poche parole, un libertario, un anarchico della musica. Ma per meglio intendere lo spessore del personaggio, lasciamo la parola ad alcuni critici musicali:.

…l’imprevedibile Rock Burton, uomo istrionico e antipatico come pochi, generoso e ineffabile, voce tonante e tenerezza di bambino, cultura “on the road” e senso armonico personalissimo, penna poeticamente caustica….un torrente in piena questo Burtone che vuole “soltanto salvare l’umanità” dalla noia quotidiana che incancrenisce i nostri sogni. (Nicola Cossar)

Burtone come Burdon e Becaud, artisti tra i suoi preferiti; un menestrello dalla voce ricca e potente e dall’ottima scansione, un affabulatore senza alcun canovaccio e uomo contro le convenzioni…. Burtone, cioè qualcosa di Brell e Jannacci, ma paragoni non sono possibili. Sicuramente un concerto forte e bellissimo e un disco, a nostro avviso, tra i migliori dieci realizzati in Italia quest’anno. (Giuliano Almerigogna)

Per anni Rocco Burtone ha vissuto (anche per sua volontà) dietro un’aura da cantautore “contro” tutti e tutto, senza peli sulla lingua….il concerto ha in realtà dimostrato che Rocco non è soltanto un intrattenitore coi fiocchi (nessuno ha mai riso così tanto a un concerto), ma anche un autore che pur senza rinnegare la propria “linea” riesce ad offrire un’immagine convincente e poco ortodossa del più classico dei cantautori. (Andrea Ioime).

“Grandissimo lo show di Rocco Burtone e i Na’Babas, uno dei migliori gruppi (e non solo in regione) che si divertono e divertono “giocando” ad arrangiare in chiave ska, blues, swing i testi e la musica dello stesso Burtone, che trova in loro “esecutori ideali” e per l’affiatamento e per lo spessore tecnico dei musicisti.” (Mauro Quai)

“Venerdì scorso, per puro caso, mi sono trovata ad assistere al concerto di Rocco Burtone e i Na’Babas. Dire che sono bravissimi è poca cosa, perché sono ironici, spassosi e, quel che più conta, trattano temi a dir poco impegnati….pur cantando di povertà, di ingiustizie, di diversità, l’hanno fatto divertendosi e facendoci divertire….comunque mi creda, i Na’Babas sono favolosi e oltretutto anche friulani, il che non guasta.” (Lettera di una lettrice al Gazzettino)